Tempo fa mi nacque una piantina.
Nessuno l'aveva piantata, nacque spontaneamente. Arrivò a fiorire, di un bel fiore colorato con dei grossi petali che si allargavano quasi presuntuosi come se si volessero far ammirare in tutta la loro bellezza.
Dopo poco la pianta morì, in realtà non aveva radici solide, il terreno non era del tipo adatto.
Quella pianta mi lasciò però un semino. Un seme racchiude in sé tutto quello che serve per far nascere una vita nuova e darle nutrimento nei primi istanti, e lo conserva nel tempo.
Custodii il semino, per il ricordo di quel bellissimo fiore. E lo nascosi, non volevo che qualcuno lo potesse rovinare. Lo nascosi così bene che per un po' me ne dimenticai.
Ora però, ogni tanto questo semino mi disturba, e mi guarda implorante chiedendo d'essere piantato. Io cerco di spiegargli che non è stagione, che non ho trovato il terreno adatto, ma lui non vuole sentire ragioni. Alle volte si spazientisce, alle volte è triste, alle volte ci litigo addirittura.
Alle volte mi fa talmente arrabbiare che lo metto in castigo, dove non lo posso sentire. E cerco di lasciarlo là nel suo brodo.
Non lo so se lo pianterò mai quel semino.
Andrebbe forse sprecato, ma se non dovessi trovare il giusto terreno, la piantina morirebbe presto.
O magari quando lo pianterò non nascerà niente, perchè il semino sarà diventato troppo vecchio.
O forse me lo dimenticherò semplicemente in fondo al cassetto dove lo metto in castigo.
Dopo poco la pianta morì, in realtà non aveva radici solide, il terreno non era del tipo adatto.
Quella pianta mi lasciò però un semino. Un seme racchiude in sé tutto quello che serve per far nascere una vita nuova e darle nutrimento nei primi istanti, e lo conserva nel tempo.
Custodii il semino, per il ricordo di quel bellissimo fiore. E lo nascosi, non volevo che qualcuno lo potesse rovinare. Lo nascosi così bene che per un po' me ne dimenticai.
Ora però, ogni tanto questo semino mi disturba, e mi guarda implorante chiedendo d'essere piantato. Io cerco di spiegargli che non è stagione, che non ho trovato il terreno adatto, ma lui non vuole sentire ragioni. Alle volte si spazientisce, alle volte è triste, alle volte ci litigo addirittura.
Alle volte mi fa talmente arrabbiare che lo metto in castigo, dove non lo posso sentire. E cerco di lasciarlo là nel suo brodo.
Non lo so se lo pianterò mai quel semino.
Andrebbe forse sprecato, ma se non dovessi trovare il giusto terreno, la piantina morirebbe presto.
O magari quando lo pianterò non nascerà niente, perchè il semino sarà diventato troppo vecchio.
O forse me lo dimenticherò semplicemente in fondo al cassetto dove lo metto in castigo.
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