LA TERRA E IL CIELO, LA SCIENZA E L'ANIMA. PENSIERI DI UNA VISIONARIA DELL'INFINITO.
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lunedì 15 febbraio 2010

Nebulosa del Cuore

Sulla scia di S.Valentino, una poesia da un caro amico.

IC 1805: The Heart Nebula (Credit NASA)

E. Browning Barrett

If thou must love me / Se devi amarmi

Da "Sonetti dal portoghese", XIV (1847)

If thou must love me, let it be for nought
Except for love's sake only. Do not say
I love her for her smile--her look--her way
Of speaking gently,--for a trick of thought
That falls in well with mine, and certes brought
A sense of ease on such a day--
For these things in themselves, Beloved, may
Be changed, or change for thee,--and love, so wrought,
May be unwrought so. Neither love me for
Thine own dear pity's wiping my cheek dry,--
A creature might forget to weep, who bore
Thy comfort long, and lose thy love thereby!
But love me for love's sake, that evermore
Thou may'st love on, through love's eternity.

Se devi amarmi per null'altro sia
Che per amore. Mai non dire
"L'amo per il suo sorriso – il suo sguardo - il suo modo
Gentile di parlare - per il suo modo di pensare
Che si accorda a mio e che un giorno
Mi resero sereno". Mio amato, queste cose,
Possono in sè mutare o mutare per te. – E così fatto
Un amore può sfarsi. E ancora non amarmi
Per la pietà che le mie guance asciuga., -
Può scordare il pianto chi ebbe
Il tuo conforto a lungo, e può perdere il tuo amore!
Amami solo per amore dell'amore,
che cresca in te, in un eternità d'amore.

lunedì 1 febbraio 2010

La mia amica "messaggera di Urania"

Giovedì scorso è terminato al Planetario di Milano l'interessante ciclo di conferenze "Messaggere di Urania" dedicato al ruolo donna nell'astronomia (uno dei temi di IYA2009) nel passato e presente.

Logo ufficiale di "IYA2009 she is an astronomer"

Proprio nell'ultimo incontro dedicato allo sviluppo delle tecnologie per l'astronomia, ho ritrovato tra le relatrici una mia amica ingegnere aerospaziale che ora sta affrontando il dottorato in astrofisica all'osservatorio di Brera-Merate, nonchè gemella di Antonella, una mia ex compagna di università, "cervello in fuga" al quale avevo dedicato un post. Ecco l'esperienza di Laura, per adesso non ancora in fuga...

Ho 29 anni (quasi trenta ma fatemi godere questi ultimi giorni da vent..enne!) Dopo il liceo scientifico non conoscendo nulla del mondo delle università e capendoci ben poco sul loro funzionamento dai racconti di amici più grandi, ho deciso di iscrivermi ad ingegneria aerospaziale: ingegneria perchè mi appassionavano le materie tecniche e scientifiche, aerospaziale perchè... era la prima della lista! L'idea era quella di fare il primo anno per capirci di più sul mondo delle università e poi eventualmente cambiare se quella non era l'università adatta a me. In realtà il primo anno è passato alla grande; il secondo ancora meglio del primo; il terzo ho avuto qualche difficoltà perchè sono passata dalla sede di Lecco a quella di Milano dove non conoscevo nessuno e la città non mi entusiasmava più di tanto (preferisco ancora i piccoli paesi, come Bellano, dove sono nata e vivevo fino a poco tempo fa). Poi il quarto e il quinto anno sono stati quelli che hanno consolidato in me la passione per i satelliti e il mondo spaziale in generale. E quando mi sono laureata con una tesi sulla fattibilità di realizzare satelliti funzionali dalle dimensioni di pochi cm (i cosidetti nanosatelliti) ho cercato in tutti i modi di restare nel mondo dello Spazio.

Laura in una foto all'osservatorio

Perchè hai deciso di fare il dottorato?

La decisione di fare il dottorato è maturata per la curiosità che mi caratterizza da sempre: quale cosa migliore che fare ricerca e scoprire cose sempre nuove? Studiare quello che è stato scoperto e inventato nel passato e capire ciò che ancora non conosciamo del presente per scoprire nuove tecnologie per il fututo? Insomma direi che il dottorato era il posto migliore per me. E sono fortunata perchè sono riuscita a conciliare la mia passione per la tecnologia e per la scienza, Pur essendo laureata in ingegnaria aerospaziale, sto seguendo il dottorato di ricerca in astronomia e astrofisica in un gruppo tecnologico che si occupa di sviluppare nuovi strumenti per fare astronomia. E' bellissimo perchè realizzo con mano strumenti molto sofisticati, al limite della tecnologia attuale, sapendo perchè la comunità scientifica necessita di tali strumenti e quali sono le domande a cui può rispondere utilizzandoli.

Di cosa ti occupi?

Mi occupo dello studio di nuove tecnologie per la realizzazione di specchi per la banda x dello spettro elettromagnetico. Specchi che verranno montati su satelliti e mandati in orbita per essere i futuri osservatori x. Svolgo questo lavoro presso l'osservatorio astronomico di Brera, nella sede di Merate (faccio un pò di pubblicità, venite a trovarci! organizziamo visite serali per l'osservazione coi nostri telescopi oppure visite diurne per visitare il luogo. informazioni su www.brera.inaf.it). L'università degli studi dell'Insubria di Varesa-Como ha una buona collaborazione con l'osservatorio per questo molti dottorandi svolgono il loro dottorato nelle sedi dell'INAF-OAB (Istituto Nazionale di Astrofisica - Osservatorio Astronomico di Brera).

Laura in clean room (a destra) con un collega


Che tipo di strumentazione utilizzi?

Per realizzare questi specchi stiamo studiando la tecnologia dello slumping a caldo: una formatura a caldo del vetro per dargli la forma necessaria a riflettere i raggi x. Praticamente si mette un pezzo di vetro in forno sopra uno stampo che ha il negativo della forma desiderata e si scalda. Ad alte temperature il vetro diventa più morbido e si adagia sullo stampo. Ora l'ho fatta abbastanza semplice ma ci sono tutta una serie di implicazioni tecnologiche che rendono la cosa... non direi difficile, comunque non immediata. Come strumenti utilizzo... dei forni! Poi ovviamente lo specchio che andiamo a realizzare deve avere una forma precisa, e lavorando con i raggi x questo "precisa" significa che la forma deve essere accurata a livello di micron (un millesimo di millimetro) o meno. Anche la rugosità della superficie dello specchio deve essere buona e lavorando con i raggi x questo "buona" vuol dire "mooooooooolto buona": la superficie deve avere una rugosità di pochi Angstrom, parolaccia per dire un decimo di nanometro cioè un decimiliardesimo di metro... insomma pochissimo! E per misurare ciò abbiamo nei laboratori tutta una serie di strumenti di misura che ci permettono di andare a vedere come è fatta la superficie alle varie frequenze spaziali.

Questa sono io mentre cerco di misurare la rugosità di un pezzo da 10.000 euro... credo di aver perso 2 kg quel giorno (provate voi ad andare a meno di un millimetro vicino alla superficie di un pezzo da 10.000 euro sapendo che se lo sfiorate lo rovinate!)

Nell’organizzazione del tuo lavoro di ricerca c’è qualche aspetto che non ti piace e che vorresti cambiare? E quali sono gli aspetti che ti piacciono?

mmm....se dovessi elencare tutti gli aspetti negativi non finirei più! Scherzo! L'unico aspetto che mi piacerebbe migliorare (ci sto lavorando in effetti) è il fatto che spesso facciamo fatica ad organizzarci nel team: mi spiego meglio. Purtroppo come ricercatori (nel senso più generale del termine) siamo relativamene pochi ma fortunatamente ci sono diverse missioni e studi che ci vedono impegnati, spesso anche a livelli di leadership internazionale. Tradotto: c'è molto lavoro e poche persone. Questo implica che le varie persone sono impegnate in più di un progetto per volta quindi spesso è difficile trovarci tutti insieme per fare il punto della situazione e a volte le cose si sanno per sentito dire ma le info fanno fatica a circolare (cioè circolano ma ci mettono un pò più tempo). Questo non è colpa di nessuno e insieme stiamo cercando di trovare un modo migliore per gestire la sovrapposizione di diversi progetti. Per il resto non cambierei proprio nulla: mi piace tutto! Il posto è bello, i colleghi simpatici (ok non tutti, ma chi non ha almeno un collega meno simpatico di altri!?) la possibilità di incontrare colleghi di altri istituti ai congressi è molto stimolante... cosa può voler di più un ricercatore? Ecco magari qualche soldo in più per la ricerca non farebbe male...
Laura alle prese con uno specchio...futuristico!


Dei tuoi compagni di corso, quanti hanno trovato lavoro? Sai se qualcuno è andato all’estero?

Questo non saprei dirlo nel senso che ho perso di vista i colleghi del Politecnico avendo cambiato università. So che qualcuno è andato a fare il dottorato o a lavorare all'estero.

Di cosa ti vorresti occupare in futuro?

Satelliti scientifici: mettono insieme le mie due passioni per tecnologia e scienza.

Quando ti interfacci con team di ricerca esterni, senti qualche differenza nell’organizzazione del lavoro?

In realtà l'unica differenza che sento fino ad ora è il fatto che noi in Italia lavoriamo molto di più perchè avendo meno soldi ci possiamo permettere meno persone ma per non rimaniere indietro rispetto agli altri studiamo lo stesso numero di progetti. Magari non è vero, ma per ora la vedo così.

Come vedi le prospettive di ricerca e lavoro dopo il dottorato? Pensi di andare all’estero?

Non lo so, non ci penso. Ho imparato che se uno deve pensare a tutto e organizzarsi al meglio ora della fine non fa più niente perchè ci sarà sempre qualche cosa da sistemare meglio o cambiare. Quello che faccio ora è vivere questo momento (intendo gli anni del dottorato) al massimo, cercando di imparare il più possibile (sia a livello lavorativo che organizzativo che personale) e sfruttando l'occasione per... divertirmi facendo quello che mi piace (adesso non crediate che sia tutto rosa e fiori, ci sono anche stress e arrabbiature e momenti di sconforto... ma ancora una volta ditemi chi non ne ha mai. L'importante è che messo tutto insieme sui piatti della bilancia... la freccia penda a favore delle cose positive). Per il futuro si vedrà... non ho fretta!

Dopo il lavoro un pò di relax non si nega a nessuno! Qui ero nel bellissimo parco dell'osservatorio... venite a trovarci!

martedì 19 gennaio 2010

Stelle di diamante

Sempre pensando agli elementi chimici dispersi nello spazio, mi è balzato in mente il film di delirio fantascientifico "The Core" nel quale una navicella in viaggio verso il centro della Terra, aveva incontrato lungo il cammino enormi geodi di diamanti intrappolati nella lava.

Il diamante, semplicemente carbonio, ma duro e fragile allo stesso tempo.

In verità, la realtà supera la fantasia, e nel 2004 gli astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno scoperto una nana bianca "con il cuore di diamante" a 50 anni luce dalla Terra.


Il cuore di carbonio di questa stella è ricoperto da uno stato di idrogeno e altri gas. L'ipotesi che il carbonio si sia in realtà cristallizzato in diamante è stata avanzata attraverso l'analisi sismologica delle pulsazioni, anche se la mancanza di alcune informazioni riguardanti la composizione del nucleo non può far dare la notizia come certa, facendo scendere le stime iniziali sulla percentuale di massa cristallizzata dal 90% a un intervallo compreso tra 32% e 82%, in un anno dalla scoperta.

La stella, BPM 37093, è stata ribattezzata "Lucy", in onore della canzone dei Beatles "Lucy in the sky with Diamonds".

sabato 16 gennaio 2010

E' la stessa supernova?

Spesso le persone cercano la solitudine nel cielo stellato della notte, e in effetti è un posto adatto per questo questo. La notte è buia perchè, in termini cosmici, il Sole e la sua famiglia di pianeti sono molto solitari. Le stelle vicine sono tanto distanti da sembrare minuscoli puntinio luminosi, e quelle lontane appaiono confuse in una debole luminescenza. Lo spazio ci isola come un oceano circonda un atollo. [Simon Zwart]
Qualche curiosone che si chiede se l'oro degli anelli è stato sintetizzato tutto dalla stessa supernova, potrà essere soddisfatto nell'avere la sua risposta. Recenti centi studi hanno confermato che il nostro Sole, ritenuto "figlio unico", al contrario di quello che si pensava, ha avuto origine in un ammasso stellare che ora si è disperso nella Galassia. E' impensabile quindi, secondo questa teoria che la gigantesca nube molecolare che ha dato origine all'ammasso stellare sia derivata a sua volta dal resto di una stella sola. Che fine abbiano fatto le altre stelle dell'ammasso di cui faceva parte il nostro Sole ce lo potrà dire forse il satellite per l'astrometria GAIA che verrà lanciato nel 2011.
In particolare poi, la considerazione che ci sia un'insolita abbondanza di elementi pesanti nel Sole rispetto alla sua posizione nella Galassia ha fatto pensare a un arricchimento provocato dai resti di una supernova, che secondo i calcoli fatti sul decadimento di alcuni isotopi trovati nei meteoriti, risultava essere distante 5 anni luce quando il Sole aveva un'età di 1,8 milioni di anni, ovvero quando i pianeti non si erano ancora formati ed era ancora presente il disco protostellare.
Quindi la risposta alla domanda del titolo è: probabilmente no! :-)

giovedì 31 dicembre 2009

Per risplendere devi bruciare

Questo è il titolo di un libro di uno scrittore della beat generation in cui mi sono imbattuta ultimamente, che mi ha ispirato subito una associazione scientifica che riguarda la vita delle stelle e gli elementi chimici di cui siamo composti. Non capita mai di pensarci, ma la materia di cui siamo composti proviene dai processi nucleari delle stelle. L'Universo primordiale era costituito solamente da pochi elementi chimici, sostanzialmente solo Idrogeno ed Elio. Come si sono formati tutti gli altri 100 elementi che sono presenti sul nostro pianeta? La sintesi degli elementi pesanti avviene in condizioni estreme di temperatura e pressione che sono soddisfatte nelle regioni più interne delle stelle.


Tavola periodica degli elementi in fase di "completamento", Civico Planetario di Milano


Nelle prime fasi della propria vita, le stelle producono energia dalla conversione di due atomi di Idrogeno in uno di Elio, ma durante la loro evoluzione possono avere diversi cicli di combustione, che utilizzano gli atomi sintetizzati durante i cicli precedenti come nuovo "combustibile" per reazioni sempre più complesse.

In questo modo vengono via via prodotti elementi sempre più "pesanti" (tra cui il Carbonio e l'Ossigeno necessari allo sviluppo della vita sulla Terra come noi la conosciamo), fino alla produzione del Ferro. Una volta raggiunti i 5 miliardi di gradi, il futuro di una stella dipende dalla sua massa, perchè l'equilibrio fra energia attrattiva gravitazionale e energia repulsiva termica non regge più.

Se infatti la stella ha una massa inferiore a circo una volta e mezzo quella del nostro Sole, la maggioranza dei nuclei del suo nocciolo si trasformeranno in Ferro-56 ed essa lentamente si raffredderà in una "nana bianca".


Dimensione carattere

Alcune famose nebulose con nana bianca al centro


Se invece la sua massa è superiore a questo valore critico, a 5 miliardi di gradi il suo nocciolo si trasformerà in ferro-56 nel giro di pochi minuti e la variazione così improvvisa di densità la farà implodere. Si libererà allora una enorme quantità di enegia cinetica che invertirà la direzione del moto e la farà esplodere e in quegli istanti verranno sintetizzati gli elementi più pesanti, compresi molti elementi radioattivi (ad esempio l'Uranio ed il Torio).

Saremo di fronte a una “supernova”. Il gas espulso nello spazio interstellare verrà messo a disposizione della successiva generazione di stelle e pianeti che dal quel gas si formeranno, e così via fino a distribuire i nuovi elementi in tutta la galassia, ed è anche quello che è successo prima della formazione del nostro sistema planetario e della nostra stella, che è detta per questo motivo "di seconda generazione".


Il 4 luglio 1054, gli astronomi cinesi notarono una nuova "stella" nella costellazione del Toro. Era una supernova, il cui restante è noto oggi come M1 "Nebulosa del Granchio". Nelle foto la versione X (Chandra), Ottica (Palomar), in infrarosso (Keck), e in Radio (VLA)

Sia nel caso di nana bianca che nel caso della supernova, l’elemento più stabile e che pertanto formerà la maggior parte del nocciolo della nana bianca o del gas espulso della supernova, sarà il ferro-56.

Ferro in greco si dice sìderos, mentre in latino stelle si dice sìdera. Intorno ai 5 miliardi di gradi c’è questa inquietante casuale associazione fonetica fra stelle e ferro. E se proprio vogliamo… inquietarci, pensiamo che l’emoglobina nel nostro sangue ha al proprio centro un atomo di ferro-56. Respiriamo così solamente perché da qualche parte, in qualche tempo, è esplosa una supernova e s’è formato quel ferro-56 che ora noi inglobiamo nei nostri organismi.

Perciò, quando si vede, si odora, si tocca qualcosa, anche noi stessi, si sta interagendo con qualcosa che, a altissime temperature, è stato forgiato all’interno delle fornaci nucleari delle stelle…potrebbe essere un motivo per cui gli antichi ponevano nel cielo gli Déi...

E l’oro di cui sono formati i gioielli o la fede nuziale che molti di noi portano al dito, si è formato nei pochi minuti in cui una stella esplode in una supernova. In fondo, per sentirsi vicini a una supernova non è necessario osservare con un telescopio, basta guardarsi la mano sinistra...



Buon 2010!

martedì 15 dicembre 2009

Ultime dal cosmo

Ecco un estratto dell'ultima diapo della conferenza "Quale universo? - L'espansione dell'universo e le sue conseguenze cosmologiche" di ieri sera al Planetario di Milano.

  • L'Universo contiene materia oscura non tradizionale
  • L'Universo è euclideo
  • Il Big Bang c'è stato (LHC ci aiuterà a comprenderlo meglio)
  • C'è un'espansione accelerata dovuta alla costante cosmologica

giovedì 10 dicembre 2009

L'universo in testa

I fisici hanno scoperto da tempo che la struttura delle cellule cerebrali assomiglia ai filamenti di superammassi di galassie che formano l'universo.

(Fonte: http://sprott.physics.wisc.edu/pickover/pc/brain-universe.html)

Chissà se questa è la "firma di Dio" che stava cercando Ellie Arroway in Contact. Nel romanzo poi lei lo aveva scoperto nelle cifre decimali del numero pigreco:
L'universo era stato creato intenzionalmente, diceva il cerchio. In qualunque galassia ci si trovi, si prende la circonferenza di un cerchio, la si divide per il suo diametro, si fa un calcolo abbastanza accurato e si scopre un miracolo: un altro cerchio, disegnato chilometri più in giù della virgola decimale. Proseguendo, ci sarebbero stati messaggi più ricchi. Non importa l'aspetto che si ha, o di che cosa si è fatti o da dove si proviene. Finché si vive in questo universo, e si possiede un modesto talento per la matematica, prima o poi la si troverà. È già qui. È all'interno di tutto. Non si è obbligati a lasciare il proprio pianeta per trovarla. Nella struttura dello spazio e nella natura della materia, come in una grande opera d'arte, c'è, scritta in piccolo, la firma dell'artista. Sopravanzando gli uomini, gli dei e i demoni, includendo i Guardiani e i Costruttori dei tunnel, c'è un'intelligenza che precede l'universo.
Il cerchio si era chiuso.
Ellie aveva trovato ciò che era andata cercando.


martedì 8 dicembre 2009

Pensiero di oggi

La terra ti suscita vibrazioni nel cuore: sei tu.

[da il suonatore Jones, antologia di Spoon River]


lunedì 23 novembre 2009

Contatto cosmico

Bisogna imparare a vivere i particolari, e anche un fugace contatto contiene il tutto.

[Le galassie NGC 4038-4039 dette "Antennae"]

mercoledì 18 novembre 2009

Galassia di Andromeda

Ho visto la splendida Isola Galattica, gemella della nostra. Non riuscire a guardare noi stessi, ma capire come siamo fatti osservando l'altro...

martedì 2 dicembre 2008

Occultazione di Venere 1/12/2008

Ecco un pò di foto fatte ieri da Norberto, astrofilo del CAM.





mercoledì 7 maggio 2008

Astronomia in Piazza Duomo 2008

Come ogni anno il mio circolo organizza la manifestazione “Astronomia in piazza Duomo” a Milano, per tutta la giornata di sabato 10 Maggio. L'iniziativa cade nella IX settimana nazionale dell'Astronomia.
Ci sarà una mostra fotografica e la possibilità di osservare coi telescopi Sole, Luna e pianeti dalla mattina fino a mezzanotte.

Maggiori informazioni su:

http://www.astrofilimilano.org/attivita/iniziative/2008/duomo/duomo08.php

venerdì 28 marzo 2008

Il passaggio della ISS visto da un astrofilo

Ecco tre immagini della ISS di venerdì 18/03/08 alle ore 20.04 scattate dall'astrofilo Norberto Milani.





"Al binocolo 20x80 non si riusciva a distinguerne bene la struttura, ma si intuiva una forma rettangolare , molto luminosa. Da notare il divario di luminosità rispetto alle stelle.
Tutte le immagini sono state eseguite con tempo di posa 15 sec a f2.8, macchina digitale fin pix7000 tarata a 200iso."

domenica 24 febbraio 2008

Il comune di Milano snobba il Planetario e la cultura scientifica

E' da anni che lo storico e prestigioso Planetario di Milano U.Hoepli, ha bisogno di una ristrutturazione, infatti la "formica", ovvero il proiettore del Planetario, è ormai di una tecnologia obsoleta e il tipo di lampadine di cui ci si serve per la proiezione sono ormai in via di estinzione!

Ci sarebbe già pronto un progetto di ristrutturazione che prevede la sostituzione della macchina, e tra le altre cose, la valorizzazione del piano seminterrato attualmente inagibile e la costruzione di una sala conferenze adiacente. L'unica cosa che manca a questo punto è la volontà dell'amministrazione comunale, tali Moratti e Sgarbi, di destinare gli 8 milioni di euro necessari per il progetto di ristrutturazione per questo importante edificio che ha valore storico e che non dimentichiamoci è il più grande Planetario Italiano. In realtà le cose vanno nel verso opposto e si sentono sconcertanti le dichiarazioni da questi personaggi, del tipo "l'unico museo scientifico a Milano è quello della Scienza e Tecnologia"!

Ricordiamoci che è una fondazione privata, mentre, il Museo di Storia Naturale, museo civico, è assolutamente complementare dal punto di vista scientifico a quello della Scienza e Tecnologia.

La sala con al centro lo strumento planetario e i videoproiettori del sistema multimediale.
Le sedie per il pubblico risalgono in gran parte agli anni '30. Si noti il profilo degli edifici di Milano all'orizzonte (Fonte Civico Planetario)

Il Planetario è bistrattato da anni dalle amministrazioni, tanto è vero che non è nemmeno "dotato di identità propria", ma per una questione storica è relegato al ruolo di appendice del "Museo di Storia Naturale".
Nel frattempo, i soldi piovono su mostre e musei privati compiacenti alla Moratti e a Sgarbi, mentre le strutture civiche soffrono l'avvicendamento di amministrazioni comunali che hanno come loro ultimo pensiero la cultura scientifica.
Come se non bastasse una legge recente, che prevede l'impossibilità di continuare ad assumere una stessa persona con contratti a termine oltre un certo limite di tempo, qui a Milano, mette a rischio il lavoro di decine di persone, tra cui custodi dei musei civici, poichè invece di essere assunti, come doveva essere inteso il senso della legge, probabilmente verranno lasciati a casa.

sabato 19 gennaio 2008

Il lato nascosto di Mercurio

Il 14 gennaio scorso la sonda Messenger della NASA, durante il primo dei tre flyby previsti, ha fotografato per la prima volta il lato nascosto di Mercurio a 200 km di distanza dalla sua superficie. Le ultime foto ravvicinate risalivano a 30 anni fa e furono scattate dalla sonda Mariner 10.

Foto di Mercurio scattata dalla Messenger. Credits: MESSENGER Teams, JHU APL, NASA

I prossimi flyby sono previsti per il 6 ottobre 2008 e il 29 settembre 2009, mentre l'atterraggio è previsto per il 18 Marzo 2011.

Links:

Sito ufficiale della missione Messenger

mercoledì 9 gennaio 2008

La foto del 2007

Riguardandomi un pò di foto trovate sul web durante il 2007 credo che quella che mi ha colpito di più è stata una foto insolita della Galassia Sombrero:


La foto è stata ottenuta sovrapponendo a una foto del telescopio Hubble, una foto del telescopio Spitzer scattata nell'infrarosso e rielaborata in falsi colori.
In questa versione, la zona delle polveri viene evidenziata e il nucleo della galassia appare più definito. I falsi colori poi, azzeccatissimi, danno un meraviglioso senso di tridimensionalità all'immagine.