Questo è il titolo di un libro di uno scrittore della beat generation in cui mi sono imbattuta ultimamente, che mi ha ispirato subito una associazione scientifica che riguarda la vita delle stelle e gli elementi chimici di cui siamo composti. Non capita mai di pensarci, ma la materia di cui siamo composti proviene dai processi nucleari delle stelle. L'Universo primordiale era costituito solamente da pochi elementi chimici, sostanzialmente solo Idrogeno ed Elio. Come si sono formati tutti gli altri 100 elementi che sono presenti sul nostro pianeta? La sintesi degli elementi pesanti avviene in condizioni estreme di temperatura e pressione che sono soddisfatte nelle regioni più interne delle stelle.
Tavola periodica degli elementi in fase di "completamento", Civico Planetario di Milano
Nelle prime fasi della propria vita, le stelle producono energia dalla conversione di due atomi di Idrogeno in uno di Elio, ma durante la loro evoluzione possono avere diversi cicli di combustione, che utilizzano gli atomi sintetizzati durante i cicli precedenti come nuovo "combustibile" per reazioni sempre più complesse.
In questo modo vengono via via prodotti elementi sempre più "pesanti" (tra cui il Carbonio e l'Ossigeno necessari allo sviluppo della vita sulla Terra come noi la conosciamo), fino alla produzione del Ferro. Una volta raggiunti i 5 miliardi di gradi, il futuro di una stella dipende dalla sua massa, perchè l'equilibrio fra energia attrattiva gravitazionale e energia repulsiva termica non regge più.
Se infatti la stella ha una massa inferiore a circo una volta e mezzo quella del nostro Sole, la maggioranza dei nuclei del suo nocciolo si trasformeranno in Ferro-56 ed essa lentamente si raffredderà in una "nana bianca".
Alcune famose nebulose con nana bianca al centro
Se invece la sua massa è superiore a questo valore critico, a 5 miliardi di gradi il suo nocciolo si trasformerà in ferro-56 nel giro di pochi minuti e la variazione così improvvisa di densità la farà implodere. Si libererà allora una enorme quantità di enegia cinetica che invertirà la direzione del moto e la farà esplodere e in quegli istanti verranno sintetizzati gli elementi più pesanti, compresi molti elementi radioattivi (ad esempio l'Uranio ed il Torio).
Saremo di fronte a una “supernova”. Il gas espulso nello spazio interstellare verrà messo a disposizione della successiva generazione di stelle e pianeti che dal quel gas si formeranno, e così via fino a distribuire i nuovi elementi in tutta la galassia, ed è anche quello che è successo prima della formazione del nostro sistema planetario e della nostra stella, che è detta per questo motivo "di seconda generazione".
Sia nel caso di nana bianca che nel caso della supernova, l’elemento più stabile e che pertanto formerà la maggior parte del nocciolo della nana bianca o del gas espulso della supernova, sarà il ferro-56.
Ferro in greco si dice sìderos, mentre in latino stelle si dice sìdera. Intorno ai 5 miliardi di gradi c’è questa inquietante casuale associazione fonetica fra stelle e ferro. E se proprio vogliamo… inquietarci, pensiamo che l’emoglobina nel nostro sangue ha al proprio centro un atomo di ferro-56. Respiriamo così solamente perché da qualche parte, in qualche tempo, è esplosa una supernova e s’è formato quel ferro-56 che ora noi inglobiamo nei nostri organismi.
Perciò, quando si vede, si odora, si tocca qualcosa, anche noi stessi, si sta interagendo con qualcosa che, a altissime temperature, è stato forgiato all’interno delle fornaci nucleari delle stelle…potrebbe essere un motivo per cui gli antichi ponevano nel cielo gli Déi...
E l’oro di cui sono formati i gioielli o la fede nuziale che molti di noi portano al dito, si è formato nei pochi minuti in cui una stella esplode in una supernova. In fondo, per sentirsi vicini a una supernova non è necessario osservare con un telescopio, basta guardarsi la mano sinistra...
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